Palermo Fronte Mare
Le Mura delle Cattive e le dimore storiche della Passeggiata alla Marina
Tra Storia e Curiosità alla riscoperta delle Mura delle Cattive, "pubblico parterre" della nobiltà palermitana e delle sue eleganti dimore settecentesche fronte mare, con visita esclusiva di Palazzo Butera dei Principi Branciforte sino all'antico Palazzo dei Principi Petrulla, dove oggi è accolto il popolare e folkloristico Teatro Ditirammu.
VISITE CULTURALI- cultural visits
Da Luglio 2015: lunedì 13 Luglio e poi ogni Martedì e Giovedì - ore 10:00.
Punto di incontro: info-point dentro le Mura delle Cattive
Durata: circa 2 ore.
Quota di partecipazione*: € 10,00 a persona ( a sostegno dei costi dell'iniziativa).
INIZIATIVA SOLO SU PRENOTAZIONE
MODALITA': La prenotazione va effettuata chiamando il 3384512011 /3387228775 oppure inviando una email a : segreteriavivipa@libero.it o compilando il FORM su -prenota con noi- al sito www.viviapalermo.com
Annotazione: Il programma delle visite culturali può subire variazioni per cause impreviste. Le visite saranno a gruppo e con un minimo di 10 partecipanti. A richiesta si possono organizzare visite riservate anche in altre date.
Organizzatori: Associazione Turistico Culturale Itiner'ars
Partners: Associazione Culturale Extroart, Palazzo Butera, CasaTeatro Ditirammu, Palermo Hotels, Federalberghi Palermo, Art Mundi.
BREVE DESCRIZIONE:
Palermo ovvero Panormus, città "tutto Porto" da sempre ricerca il suo legame col Mare; il suo popolo ne desidera ricevere la sua brezza e frescura, come refrigerio nelle calde ed afose serate estive o ne agogna udire lo stridio dei gabbiani dietro al rumore dell'impetuoso infrangere delle onde, nelle uggiose giornate invernali.
Nel XVI secolo la Città è ancora racchiusa delle sue mura fortificate, ma i suoi bastioni turriti non fermano i palermitani che proprio nelle ore serali escono delle sue "Porte" per avvicinarsi al mare. Dietro questo desiderio, non solamente espresso dal popolo ma anche dalla classe aristocratica, furono ben accolte le iniziative del Vicerè spagnolo Marcantonio Colonna, per la sistemazione, a partire del 1577, del Piano della Marina, tra la Cala ed il bastione del Tuono (odierna Porta dei Greci) con la creazione della "Strada Colonna o borbonica", nuova "Passeggiata a mare" fuori le mura identificata come luogo di "forca, farina e festa" (luogo dove si giustiziavano i condannati, si facevano commerci e si godeva dei festeggiamenti). A completamento dei lavori di prolungamento del Cassaro verso il mare, avvenne anche l'avvio della costruzione, nel 1582 della monumentale Porta Felice, chiamata così in onore della moglie del Vicerè, integrata alla passeggiata con fontane, statue e colonnati. E così, ci riporta lo storico Pitrè, i palermitani iniziarono ad inaugurare la stagione estiva dal 24 giugno, con il passeggio giornaliero di dame e cavalieri, a cavallo o in carrozza, fra musici e cantori in una atmosfera soave e giocosa a cui si aggiunse alla fine del 1600, il Teatro Marmoreo per gli intrattenimenti musicali. La Strada Colonna divenne nei secoli successivi sempre più luogo privilegiato dell'intrattenimento estivo di tutto il popolo palermitano, arrivando a definirsi, come riporta lo storico Rosario La Duca, posto di Musica, Tisica e Acqui Tisi (di concerti, di tosse per la brezza e di degustazione dei primi gelati fatti di aromi e acqua solida).
Agli inizi del XVIII secolo, essendo sempre più vano l'uso difensivo delle mura cittadine a cui si andavano demolendo i bastioni, alcune tra le famiglie più importanti della nobiltà palermitana acquistarono terreni e vecchi edifici lungo l'affaccio a mare prospicienti la Marina e vi iniziarono la costruzione i loro principeschi Palazzi. Man Mano sorsero Palazzo Benso dei Marchesi di Alimena, Palazzo Branciforte detto Domus Magna Alla Kalsa, Palazzo dei Denti di Piraino, Palazzo-Albergo Trinacria, Palazzo Tommasi di Lampedusa, Palazzo Mazzarino e poi ancora a seguire Palazzo Petrulla ed altri . Adiacente a Porta Felice e con accesso da un'ampia scalinata, si sistemò nel 1823, sulle antiche mura cittadine, una passeggiata riservata e distinta, che contava l'accesso solamente alle nobili vedove che per il loro "status" non potevano mischiarsi, durante il lutto, al resto dei loro pari. La passeggiata delle "Mura delle Cattive" (captivae=vedove) divenne anche luogo di incontri segreti, intrighi amorosi e leggende popolari. Intanto, una tra le famiglie più importanti di Sicilia, i Branciforte Principi di Butera già dal 1692 si stabilivano nel palazzo sopra le Mura delle Cattive. Alla fine del 1700, quando Stefania, ultima Principessa di Butera, sposa Giuseppe Lanza Principe di Trabia, il maestoso Palazzo Butera alla Marina si estende ed si amplia, si ristruttura ed abbellisce e si dota di una magnifica terrazza fronte mare, con superbi padiglioni e gazebi, alberi secolari e fioriture, fontane ed eleganti arredi per ospitare ed accogliere i Nobili titolati ed i Reali di tutto il Mondo. Il Piano Nobile del palazzo è un tripudio di saloni, con grandi vani zeppi di decorazioni ed affreschi ancora oggi ben visibili, che trascinano nel ricordo di tempi festosi e sfarzosamente lussuosi. Nei primi anni del '900, con Giulia Florio in sposa a Pietro, Pincipe di Butera e dei Lanza di Trabia, il Palazzo diventa una delle dimore più eleganti e ricercate della "Belle Epoque" vantando ricchezze di ornamenti e ambienti da favola, come il "giardino d'inverno" realizzato all'interno di uno dei saloni. Il lussuoso palazzo, oggi ancora in mano agli eredi della nobile famiglia, è occasionalmente accessibile al pubblico e normalmente impiegato, nel piano nobile, per esclusive attività culturali e di rappresentanza.
Degli altri palazzi adiacenti varie sono state le sorti, alcuni oggi vertono in stato di abbandono altri sono stati ri-funzionalizzati per altri usi e risultano o esclusivi ambiti privati o sedi istituzionali o impiegati ad uso abitativo privato o per attività culturali, come è per alcuni ambienti dell'antico Palazzo Petrulla (Palazzo dei Gioeni dei Duca d'Angiò e Principi Petrulla). Il Palazzo nobiliare, ormai vetusto e violato nell'antica conformazione, conserva sul portale d'ingresso ancora lo stemma del nobile Casato. Oltrepassatone l'androne subito appare il variegato ambiente occupato dalla Compagnia Ditirammu. E' Infatti dal 1998, che dentro alcuni locali al piano terreno del palazzo, si trova uno dei più piccoli teatri popolari esitenti, la Casateatro di Vito e Rosa Parriniello, generazione di artisti impegnati nella ricerca e nel recupero del folklore popolare di Sicilia e nel tramandare anche ai giovani, la tradizione dei cunti e dei triunfi, memoria popolare della nostra terra.